mercoledì 10 ottobre 2012

Una speranza per l'Alzheimer in uno studio sui sogni


Un gruppo di ricercatori tedeschi e californiani (università di Heidelberg, Max Planck Institute for Medical Research, Brown University) coordinati dallo scienziato Mayank R. Mehta ha sviluppato uno studio completo sulle attività cerebrali durante il sonno, pubblicato recentemente su Nature Neuroscience.
Gli scienziati hanno monitorato simultaneamente le attività neuronali di tre aree del cervello: la neocorteccia, l'ippocampo e la corteccia entorinale.
Proprio la corteccia entorinale è la protagonista della grandissima novità di questo studio: i ricercatori hanno scoperto che il consolidamento notturno dei ricordi non è guidato dall'ippocampo come si credeva finora, bensì proprio dalla corteccia entorinale che resta sempre attiva ad archiviare i ricordi e riordinare le informazioni raccolte durante il giorno, nello stato di veglia.
La corteccia entorinale è sempre attiva, anche durante il sonno, anche sotto anestesia, sempre.
Queste nuove informazioni sulla relazione tra il sonno, i ricordi e la corteccia entorinale saranno preziosissime per gli studi sulla prevenzione dell'Alzheimer.

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